Della Dottoressa Federica Lencioni, Terapista Occupazionale, formatrice nel Corso “Il pregrafismo nella Scuola dell’Infanzia”
La scrittura manuale è un’abilità complessa che integra abilità motorie, linguistiche, visuo percettive, attentive, emotive e organizzative.
Tale abilità si sviluppa attraverso un’organizzazione cerebrale che mette in relazione l’emisfero sinistro (elaborazione verbale) e l’emisfero destro (elaborazioni spaziali e motorie).
La scrittura sul foglio, mette in atto una serie di esperienze che la tastiera o il touch non possono regalarci, modificando il nostro pensiero e le nostre componenti fisiche.
Dal punto di vista del pensiero, lo scrivere a mano, impone un ritmo meno scandito e quindi più riflessivo, permettendo così alla nostra mente di elaborare concetti e argomenti maggiormente selezionati.
Dal punto di vista fisico, il contatto con il foglio ci impone di tenere un’impugnatura efficiente, una fluidità del gesto e delle articolazioni della mano, una postura al tavolino adeguata, movimenti sinergici e coordinati della parte superiore del nostro corpo, a partire dai movimenti del capo e quelli oculo manuali. Da un punto di vista neuro cognitivo, l’utilizzo dello strumento grafico ci allena alla percezione del sé, alla pianificazione e anticipazione del gesto e alla componente spaziale che ci impone di stare nei “ margini”.
Scrivere con la penna sul foglio di carta, ci permette quindi di mettere in atto strategie e comportamenti funzionali, che si rifletteranno sullo svolgimento di abilità quotidiane. Un bambino che tiene correttamente una matita saprà allacciarsi le scarpe, usare correttamente le posate, infilare perline e ritagliare.
Questo non vuol dire che i computer o i tablet devono sparire dalla vita didattica del bambino, ma in un’era dove anche la scuola è fatta di libri digitali, di Lim e Piattaforme, si rischia che la troppa esposizione porti il bambino ad una spersonalizzazione e ad un eccesso di velocità creativa.
Intorno alla Terza elementare il bambino acquisisce competenze grafiche e grammaticali che lo portano a personalizzare il suo gesto grafico e prestare attenzione alla grammatica. Con le tastiere non è possibile; inoltre, con l’utilizzo del touch e la predizione di parola, persino i concetti vengono anticipati dall’intelligenza artificiale, correggendo anticipatamente la parte grammaticale.
È errato eliminare gli strumenti digitali, ma è indispensabile farne un uso mirato e consapevole, permettendo l’acquisizione di nuovi processi di apprendimento, sfruttando sì le potenzialità offerte delle nuove tecnologie ma senza perdere le funzioni connesse alla scrittura manuale
E poi… quando scriviamo un tema, una lettera, una dedica su carta e ci rendiamo conto che non ci piace…. Ma quanto è più bello accartocciare un foglio e buttarlo nel cestino piuttosto che premere il tasto Canc?
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