Video e articolo della Dott.ssa Cristina Franceschini per la “Rubrica Domande e Risposte“
Una definizione di Apprendimento
Partiamo da una definizione dell’Apprendimento che affonda le sue radici negli studi più recenti. Nel linguaggio comune, infatti, si tende a far coincidere l’apprendimento con l’istruzione formale, oppure con la memoria di nozioni, fatti ed esperienze, o ancora con il consolidamento di concetti via via più complessi che si sommano gli uni agli altri; infine capita di riferirsi anche all’addestramento come ad una trasmissione di apprendimento di azioni più o meno evolute e attinenti ad una data attività. Ma nessuna di queste costituisce una definizione soddisfacente di apprendimento: in termini neuropsicologici, l’apprendimento avviene quando si verifica un cambiamento nell’assetto generale della persona e coinvolge sinergicamente le diverse forme dell’intelligenza, la memoria e le emozioni. Il cambiamento si verifica prima di tutto a livello di circuiti sinaptici e neuronali, e riguarda lo sviluppo di nuovi script (schemi interiorizzati) e abilità complesse. Possiamo affermare che, grazie alla struttura del nostro cervello, noi siamo predisposti a cambiare continuamente, proprio grazie alla nostra capacità di apprendere.
La vera finalità dell’Apprendimento è l’Apprendimento stesso: ciò che impariamo in maniera significativa, fa da contesto per cose nuove che “accomodiamo” al nostro sistema di conoscenze man mano che le assimiliamo.
La cassetta degli attrezzi dei nostri bambini e ragazzi
I nostri bambini e ragazzi possono apprendere in modo mediato grazie all’appartenenza stessa alla società, la quale offre continue opportunità e stimoli allo sviluppo delle componenti dell’intelligenza e delle funzioni esecutive.
Non tutte le conoscenze vengono dunque apprese nel sistema formale dell’istruzione, ma quest’ultimo fornisce senz’altro strumenti, competenze e conoscenze intenzionalmente strutturati, che costituiscono una base per tutti i nostri alunni e studenti: la loro cassetta degli attrezzi, che si inizia a formare almeno sin dalla Scuola dell’Infanzia per essere arricchita nel corso della Primaria e Secondaria di I grado. A questo punto le ragazze e i ragazzi saranno pronti per il percorso successivo, sempre più complesso e ricco di stimoli, ma anche di richieste e potenziali difficoltà.
Nell’ambito della cassetta degli attrezzi vi sono le abilità di studio, le abilità metacognitive e gli apprendimenti strumentali. Questi ultimi sono la lettura, la scrittura (sia intesa come ortografia sia come segno grafico) ed il calcolo. Tutte le abilità sono importanti, tuttavia se le abilità strumentali non si sviluppano in modo automatico, sarà sempre più difficile accedere ai livelli più complessi di apprendimento. Quando, dunque, soprattutto per quanto concerne i bambini della Scuola Primaria, questi ultimi compiono molti errori e manifestano fatiche diverse da quelle sperimentate dai loro compagni, noi possiamo cogliere questo dato come un’informazione importante, che in quanto insegnanti e/o Tutor dell’Apprendimento potremo elaborare, offrendo una progettazione educativa e didattica personalizzata.
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento
Dislessia, Disortografia, Discalculia e Disgrafia, sono proprio disturbi legati agli apprendimenti strumentali, che si presentano nei primi anni di Scuola Primaria quando il bambino comincia ad avere a che fare con lettura, scrittura e calcolo, e persistono (pur modificandosi) durante tutto il percorso scolastico ed in età adulta.
I DSA costituiscono una caratteristica della persona
La Diagnosi di DSA apre a nuove consapevolezze sia negli adulti di riferimento, sia nei bambini e nei ragazzi (soprattutto se diagnosticati da grandi).
Un bambino ed un ragazzo con DSA non hanno bisogno di ricevere una richiesta di normalizzazione, ma di essere sostenuti nell’usare al meglio le proprie risorse emotive e cognitive per apprendere.
Hanno bisogno di un clima di accoglienza a scuola e di un Tutor dell’Apprendimento che lavori in sinergia con gli insegnanti.
Gli ostacoli possibili all’autonomia degli studenti con DSA
- Una bassa autostima per ripetuti insuccessi ed etichette giudicanti
- Lo sviluppo dell’evitamento del compito come strategia
- La mancanza di un “metodo di studio”
Che cosa possiamo fare come Tutor: metodologia
Cosa non fare:
Non considerare mai l’Apprendimento a compartimenti stagni: dobbiamo avere cura
sia degli aspetti emotivi e relazionali, sia dello sviluppo delle intelligenze e delle abilità strumentali. Il nostro alunno è un sistema che cresce in maniera sinergica e se una delle dimensioni viene trascurata, le altre ne risentono.
Cosa fare:
Lavorare sullo sviluppo trasversale della metacognizione come capacità di automonitorarsi, sia dal punto di vista emotivo che dal punto di vista dei processi cognitivi.
Che cosa possiamo fare come Tutor: strumenti
Incrementare le abilità di studio potenziando i loro punti di forza: questi alunni possono imparare, e devono trovare la loro strada. Esistono tecniche da sperimentare insieme, per studiare in modo adatto alle loro caratteristiche.
Introdurre la compensazione delle difficoltà negli automatismi: questi alunni hanno bisogno di imparare ad utilizzare gli strumenti digitali e cartacei per compensare le difficoltà nelle aree interessate dal disturbo.
Corsi collegati all’articolo ed al video
Per una formazione pratica e teorica utile e spendibile quotidianamente nell’insegnamento e nel tutoring, consulta il programma del nostro Corso di formazione online per Tutor DSA e BES
300 ore di formazione online – Corso riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione
Per una formazione tecnica su come avviare e gestire la professione di Tutor dell’Apprendimento nei contesti extrascolastici, consulta il programma del nostro Corso di formazione online Tutor in azione: linee guida per la professione del Tutor dell’Apprendimento realizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana Tutor.
4 ore di formazione online